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32. Accendino

Oggi ho paura.Ma queste cose non le scrivono nei giornali, di destra e di sinistra.No.I giovani che si drogano, i giovani che si schiantano nei guardrail e i giovani che scippano i motorini. Perchè non possiamo avere paura.Siamo delle parole inglesi che poi nessuno ha capito da dove vengono o il loro significato. Ecco il mio pensiero schiantato sulla tastiera del pc, perchè oggi scrivere con la penna è troppo romantico.
"Oggi non è il giorno che ti faceva paura ieri" mi dicevi, ma mi sa che ti sbagliavi.Ed è curioso di come più ci allontaniamo più il vento ci avvicini. E chissà la vita cosa indica, l'orizzonte è un punto che non c'è, che si sposta con te. La vita è un gioco che ti vuole stupire per forza, è un cane che vuole giocare con te, è un prestigiatore che le carte che non vuole le fa sparire con un voilà, questo gioco del cazzo,per perpetuare l'emozione,la rottura, la ricostruzione, le bestemmie. E come nell'unica poesia in latino che ricordi, il portafoglio che abbonda solo di ragnatele, però posso portarti i miei finti sorrisi più realistici, i miei CD di musica presa male, i miei silenzi, i miei due accendini che spariscono e qualcuno dovrebbe scriverci un libro su come spariscono, il mio pessimismo che poi una volta a letto consumo il cuscino con i sogni, ma il posto per te lo lascio sempre, nel caso dovessi arrivare una notte che già dormo, se dovessi riuscire ad attraversare le pareti.
Vado in garage più che altro per fumare e spegnere le sigarette dentro la bottiglia di un Heineken.
Oggi perdo diversi pezzi di me, il tuo compleanno, gli accordi di quella canzone che ti piaceva tanto, i giorni, la commozione del primo concerto a sentire Guccini a otto anni. Eppur mi sono scordato di te come ho fatto non so, saranno state le stagioni o tutti gli autogrill che ci sono tra me e te. Eppur mi sono scordato di te,forse è così che ho fatto e che importa se le frasi ad effetto vengono sempre agli altri.

Dattero è morto, evviva Dattero.